Testo ed immagini tratti da:
"Gradara nella storia, nell'arte e nel turismo."
edito da
PAMAGRAPHICOLOR Autore: Delio Bischi
Terminato così il dominio degli Sforza, Papa Giulio Il Della Rovere, il 20 febbraio 1513, investì della signoria il nipote Francesco Maria I Della Rovere, Duca di Urbino, per il canone annuo di una tazza d'argento dal peso di una libra (330 gr.> da consegnarsi il giorno di 5. Pietro. Con l'elevazione al papato di Leone X, un Medici, Gradara nel 1516 passò sotto il dominio del nipote Lorenzino.
E a lui che il Machiavelli dedicherà lì principe. La morte di Lorenzo avvenuta nel 1519, e quella del Papa due anni dopo, consentirono al Della Rovere di riprendere Gradara e di affidarne il governo alla moglie Eleonora Gonzaga.
A Francesco Maria l° morto il 2011011538, successe il figlio Guidubaldo 110 che nel 1548 donò la rocca alla sua seconda moglie Vittoria Farnese.
Il Duca ospitò nel castello Paolo III, quello del concilio Tridentino, reduce con il suo seguito da un incontro a Busseto con l'Imperatore Carlo V. In detta occasione celebrò la messa nella Cappella.
Per ricordare l'illustre visita venne murata una lapide, non più esistente, nel volto della scala che conduce nell'alto mastio, con la scritta: Adi 16 luglio 1543 Papa Paolo III giunse qui a ore XIV. Vittoria Farnese governò saggiamente riformando nel 1552 i vecchi Statuti malatestiana. A Guidubaldo Il, morto il 2819/1574, successe il figlio Francesco Maria Il Della Rovere. Anche questi seguendo l'esempio dei suoi predecessori, affidò il governo di Gradara alla sua seconda moglie Livia. Con la fine, senza eredi, di Francesco Maria Il, giunta il 28/4/1631, tutto il ducato di Urbino verrà avocato alla Santa Sede.